Walk This Way: il racconto della Hip Hop

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L’hip hop, così come anche il rock & roll hanno segnato una generazione, stiamo parlando di stili musicali che si sono imposti negli anni 2000; la storia non mente, ecco perchè meriterebbe di essere scoperta da sempre più persone ignare.

Oggi in Italia si sta assistendo ad un vero e proprio boom, ma il meglio deve ancora arrivare, il punto è che stanno avendo un gran successo soprattutto artisti che rappresentano per lo più una svolta commerciale, di conseguenza la cultura stessa della musica hip hop rischia di cadere in secondo piano.

La storia hip hop viene raccontata così attraverso un libro il cui titolo è Walk This Way, scritto dal giornalista Simone Sigrisoli, che a nostro avviso può rappresentare la scelta perfetta per cominciare a conoscere un movimento musicale così importante, dalle origini, ovvero dalla nascita negli Stati Uniti, fino all’arrivo qui in Italia.

Il libro è molto interessante, non annoia affatto, al contrario la struttura sorprende e pagina dopo pagina vengono raccolte tantissime notizie, con parole di alcuni tra i maggiori esponenti italiani.

A colpire è anche la parte dedicata ad Ice One, ovvero un veterano della musica hip hop, il quale sostiene che la cultura in questione non è di certo nata all’interno di centri sociali, questa è una leggenda che bisognerebbe eliminare una volta per tutte, al contrario, al loro interno, alcuni personaggi si sono per lo più ispirati a gruppi americani per trasmettere messaggi politici.

L’Hip Hop è ben diverso, basti pensare al 1982, un anno da incorniciare, si parte da qui, poi nel 1990 c’è stata una bella espansione, tanto che il rap diventa uno dei veicoli comunicativi più interessanti, si percorre quindi questa strada e le cose iniziano a farsi decisamente più serie.

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Punti di vista differenti

Ad esprimersi sono stati soprattutto gli Assalti Frontali, uno dei gruppi più conosciuti, essi sostengono che ad affascinare era per lo più il loro stile, artisti totalmente schierati a sinistra, che hanno pensato bene di veicolare, attraverso la musica, un messaggio politico, riuscendo sicuramente ad avvicinare molte persone che in un certo senso la pensavano proprio come loro.

Molte persone di sinistra si sono così avvicinate alla musica hip hop, un po’ come avvenuto anche negli Stati Uniti, seppur in modo leggermente diverso, basti pensare che lì si spingeva per lo più sulla questione razziale, ed a farci strada sono stati i Public Enemy.

Questa band americana ha segnato molto la crescita degli Assalti Frontali, con la sottile differenza che si parlava di società e non di razzismo; all’interno di Walk This Way si possono trovare trantissime testimonianze, insomma, ben 40 anni di storia in sole 140 pagine.

E’ difficile pensare che questo sia possibile, ma oggi ne abbiamo una prova, si tratta di un’opera tutta da leggere e sfogliare con la massima attenzione, così da poterne capire il senso, analizzandone i punti fondamentali grazie ad un linguaggio semplice ed accessibile.

E tu leggerai questo piccolo capolavoro?

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