Il rap italiano fa discutere, ed ecco un chiaro manifesto anti sessista da comprendere appieno!

 

Se pensavi che il sessismo non avesse nulla a che fare con la musica, beh allora sei proprio fuori strada; è una piaga molto comune che non tende a spegnersi, ma il fenomeno è talmente preoccupante che ormai fa parte anche della musica rap.

E’ qualcosa di concreto, in molti sostengono che non sia legato alla trap, oppure a tutti i nuovi generi, ma questo è ancora da vedere; osservando da vicino il fenomeno risulta essere fin troppo chiaro che la sua nascita combacia con i primi anni di vita della musica rap, in parte potrebbe essere addirittura legato al contesto socio culturale di tale stile musicale.

Prendiamo ad esempio la vita degli anni 70 negli Stati Uniti, lì la donna non aveva un grandissimo valore, soprattutto quella afroamericana, insomma, era considerata proprio l’ultima ruota del carro, non contava nulla e le guerre erano all’ordine del giorno.

A volte le rime di alcuni pezzi storici parlano chiaro, esistono pur sempre le eccezioni, ma quando si parla di donna si fa riferimento quasi ad un oggetto, una figura priva di valore, ovviamente ci riferiamo ad artisti che negli USA hanno sempre rappresentato un punto di riferimento per la musica underground e quella hip hop.

Per fortuna i tempi cambiano, tutto si trasforma, così come anche le idee; la musica migliora ed i concetti sono decisamente più chiari, normali sotto un certo punto di vista; un tempo Tupac parlava di danni avvenuti a ragazze madri del ghetto, basti pensare al brano Brenda’s Got a Baby, ma al tempo stesso, nonostante parlasse male anche della mamma, dipendente da droga e crack, la ringraziava per averlo messo al mondo, dandogli cibo ed educazione, al punto da arrivare anche a dedicarle un brano intitolato Dear Mama.

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Anche Jery The Damaja ha affrontato alcune tematiche inerenti al mondo femminile, ancor più forse a quello della ragazza madre, a quei tempi però (Circa 20 anni fa) i contenuti presenti in ogni brano erano decisamente differenti da quelli attuali, eppure qualche richiamo esiste ancora, basti pensare ad esempio a Kendrick Lamar, oppure a Childish Gambino, artisti americani, mentre tornando in Italia oseremo far riferimento per lo più a Rancore, oppure a Murubuntu, senza dimenticare nemmeno Claver Gold.

Il sessismo è un argomento sempre più attuale, ovviamente non è nulla che non possa essere superato, ma serve impegno, a volte anche con campagne di marketing mirate, così da poter arrivare al cuore, ed alla mente di sempre più persone.

 

Nasce quindi un manifesto per lanti sessismo anche nel rap italiano finalmente!

A lanciare questo particolare manifesto è stata la piattaforma italiana chiamata Non una di meno, al suo interno di realtà femminili non mancano affatto, ma l’obiettivo non è certo quello di stravolgere i testi musicali andando magari a nasconderne alcune parti principali o rime di cattivo gusto, ma di aprire un dibattito, discutere e perché no, anche eliminare con il tempo alcuni tra i più diffusi stereotipi.

Bisogna quindi essere molto più responsabili nei confronti del mondo femminile, la protesta più grande arriva proprio dalle femministe agguerrite, quelle che non comprendono il perché si promuovano eventi a loro favore, ed al tempo stesso si dia spazio ad artisti che puntualmente si contraddicono, con rime di cattivo gusto, ed atteggiamenti poco consoni.

Le donne meritano rispetto, è ora che tutti se ne rendano finalmente conto!

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Crediti foto: ilfattoquotidiano.it

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