Emis Killa si racconta in una nuova intervista per Netflix e per il documentario Rapture!

 

Ragazzi  Emis Killa non è mai banale, ed ogni volta che ci mette la faccia lo fa pur sempre con stile; qualche giorno fa ha rilasciato una video intervista per Netflix, una sorta di evento che capita proprio a cavallo con l’arrivo del nuovissimo documentario Rapture.

Emis quindi si racconta, vuol far conoscere il suo pensiero e non si vergogna affatto, egli sostiene che i rapper di oggi sono cambiati tantissimo, in un certo senso riescono a somigliare ai wrestler, non tanto per bravura, ma perché sono finti e cavalcano un determinato trend, risultando quindi pur sempre alla moda, ma il più delle volte anche fin troppo scontati.

Ci si chiede quindi se questi potranno mai durare a lungo, in effetti è una domanda che Emis si fa ormai da troppo tempo; non sono quindi parole al miele, ma piuttosto delle critiche vere e proprie per tutte le nuove generazioni, vuole in un certo senso provocarli, perchè ultimamente i pezzi sono tutti uguali, non c’è originalità, ma solo tanto caos e poca concretezza.

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La domanda quindi è quali sono le differenze del suo rap rispetto a quello moderno?

Bisogna ovviamente premettere che Emis Killa seppure sia al centro di questo mondo da anni, riesce pur sempre ad essere moderno, a creare uno stile nuovo, unico ed in grado di far innamorare tutti, ma spesso e volentieri parla anche dei nuovi arrivati, non lo fa solo nelle interviste, ma anche nei suoi brani, in rima, con stile, basti pensare ad esempio al brano Vestiti Sporchi!

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Lui vuole in primis far capire a tutti che i ragazzi delle cosiddette nuove generazioni non sono quello che vorrebbero farci credere, insomma, non sono cresciuti ascoltando rapper americani; per molti sostenere una cosa di questo tipo significa elevarsi a qualcosa che in fondo non saranno mai, inoltre si nota anche che in tanti si definiscono trap e non di certo rap, si tratta quasi di una moda, che tutti intendono seguire senza però capirne effettivamente il senso.

Emis resta sempre umile ed ammette che chiaramente prima del suo arrivo c’erano altri esponenti della musica rap, personaggi dai quali lui ha avuto la fortuna di apprendere aspetti di uno stile divenuto poi la sua vera ragione di vita, ma è pur vero che di veri maestri ce ne sono sempre stati pochi, quindi in molti si sono ispirati a lui in questi anni di attività.

E’ un bene sotto un certo punto di vista, significa che la sua musica piace, che lo stile ha riscosso il successo che merita e che Emis è riuscito anche ad ottenere credibilità fra tantissime persone; lui ama molto raccontarsi e parla anche della sua crescita, talmente genuina che a volte ci sembra quasi di rivivere scene della nostra stessa adolescenza.

Killa parla di ragazzi che desideravano fare freestyle con lui , mettersi quindi in competizione, con la consapevolezza di poter ammirare le abilità di un veterano, un ragazzo che non si è mai montato la testa, ma che ha sempre messo anima e cuore per seguire un sogno; è grazie alla sua bravura, ed alla voglia di arrivare al cuore delle persone che oggi può vantare determinati traguardi.

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Al momento il rap inteso come lo ha vissuto lui in prima persona sta quasi scomparendo, se non fosse per i cosiddetti veterani non ci sarebbe più, sono nati stili nuovi e chiunque arrivi in questo momento prende ispirazione da un genere come la trap che per lui non ha un gran valore e di artistico se ci pensiamo ha davvero ben poco.

Emis Killa ha creato tanti piccoli capolavori, ma non sopporta la trap, condividi il pensiero?

Crediti foto: Netflix

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